Sviluppo di linee guida per la gestione dei terreni agricoli nei siti Natura 2000

FARMLAND (01/12/2010 – 31/12/2012)

Partners
Il lavoro è realizzato dal Gruppo N2K, di cui Comunità Ambiente è una delle società fondatrici, in associazione con l’Insitute for European Environmental Policy (IEEP).

Introduzione
La creazione della parte terrestre della rete Natura 2000 per i 27 Stati membri è quasi completa. La sfida principale da affrontare per il prossimo decennio è quella di garantire pienamente la tutela e la gestione appropriata delle aree designate, in particolare mediante l’attuazione delle misure di conservazione ai sensi dell’articolo 6 (1) della direttiva habitat. L’obiettivo è quello di ripristinare e/o mantenere lo stato di conservazione favorevole (FCS) dei tipi di habitat e delle specie elencate nelle due direttive Natura (la direttiva Uccelli e la direttiva Habitat). Tale obiettivo è parte integrante ed essenziale dell’obiettivo UE per la biodiversità post-2010.

I terreni agricoli costituiscono circa un quarto della superficie terrestre dei siti Natura 2000. Una percentuale significativa degli habitat seminaturali e delle specie protette ai sensi delle due direttive dipende da alcune pratiche agricole tradizionali. Molte specie di interesse comunitario utilizzano gli ambienti agrari per la loro alimentazione, riproduzione e come siti di riposo. Ci sono quindi numerose interazioni tra gestione agricola e conservazione della natura. Nell’Unione europea quasi il 50% del territorio è coperto da terreni agricoli (sia seminativi che prati permanenti). L’agricoltura svolge pertanto un ruolo chiave nella gestione del territorio e ha una grande responsabilità nella conservazione delle risorse naturali e della biodiversità. Il paesaggio europeo è stato significativamente plasmato nel corso di migliaia di anni di attività agricole tradizionali. I risultanti habitat semi-naturali e le specie ad essi associati dipendono quindi dalla continuazione delle tradizionali attività di gestione del territorio compatibili con la biodiversità. Per esempio, ci sono 53 tipi di habitat inclusi nell’allegato I della direttiva Habitat che sono legate (a diversi gradi) all’agricoltura estensiva e per i quali sono stati designati i Siti di Importanza Comunitaria. La superficie interessata da tali tipi di habitat nell’UE-27 corrisponde al 15% della superficie totale terrestre di SIC. Questi habitat sono ad esempio i prati da sfalcio, le brughiere, i prati aridi, gli habitat steppici e le praterie alpine. Ma i cambiamenti nelle pratiche agricole degli ultimi 50 anni – intensificazione, specializzazione e concentrazione da un lato e l’abbandono, dall’altro, hanno causato il degrado ambientale e la perdita di biodiversità.

Secondo i risultati dei rapporto di cui all’art. 17 della Direttiva Habitat, gli habitat associati con l’agricoltura hanno in generale uno stato di conservazione peggiore (solo il 7% delle valutazioni favorevoli) rispetto agli habitat non agricoli (21% favorevoli). Vi sono anche prove del declino delle popolazioni di specie di uccelli associati ai paesaggi agricoli, nonché nelle popolazioni di farfalle che vivono nelle praterie. Garantire una corretta gestione agricola nei siti Natura 2000 costituisce pertanto un elemento fondamentale da affrontare al fine di conseguire gli obiettivi delle direttive sulla natura.


Descrizione del progetto

Data l’importanza dell’agricoltura nella gestione del territorio nei siti Natura 2000, saranno redatte delle linee guida sulla gestione agricola. Il documento sarà redatto in collaborazione con la DG ENV, la DG AGRI e il gruppo di esperti sulla gestione di Natura 2000 che la Commissione europea ha recentemente istituito con la partecipazione degli Stati membri e dei principali gruppi di interesse.

Gli obiettivi del documento sono i seguenti:
• contribuire al miglioramento dello stato di conservazione degli habitat e delle specie sensibili, o dipendenti, la gestione dei terreni agricoli;
• promuovere la gestione integrata dei terreni agricoli in aree Natura 2000, rafforzando l’approccio di partenariato attraverso il coinvolgimento del settore agricolo nella gestione proattiva e partecipativa della rete Natura 2000.

Questi obiettivi saranno raggiunti attraverso:
• la promozione del dialogo con i principali soggetti interessati al fine di tener conto delle loro esigenze e competenze, e
• lo sviluppo di linee guida sulla gestione dei terreni agricoli in aree Natura 2000, che comprendano i principi fondamentali che possono essere applicati in tutta l’UE, la promozione di buone pratiche ed esperienze e gli approcci più efficaci, compresa la gestione integrata.

Nelle linee guida saranno valutate e analizzate le informazioni disponibili sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario associati ai terreni agricoli. Anche sulla base dei risultati della valutazione dello stato di conservazione effettuato ai sensi dell’art. 17 della direttiva Habitat, nonché di altri dati pertinenti, e anche in vista degli obiettivi di conservazione (se disponibili) di habitat e specie, le linee guida cercheranno di esaminare, in una prospettiva biogeografica, le minacce e i requisiti di gestione dei diversi sistemi agricoli.

Lo scopo sarà quello di individuare gli approcci di gestione idonei, inclusa la gestione integrata, che possano essere applicati tenendo conto del carattere multifunzionale dell’agricoltura e dei servizi ecosistemici forniti dai sistemi di gestione adeguati.

Le linee guida riguarderanno sia le aree designate ai sensi della direttiva sugli Uccelli che ai sensi della direttiva Habitat (ZPS e SIC/ZSC). Particolare attenzione sarà data ai collegamenti tra la designazione del sito, la definizione di obiettivi e priorità di conservazione, l’elaborazione delle misure di conservazione necessarie e l’integrazione con la politica settoriale e sviluppo e ad ogni altra normativa/politica pertinente (ad esempio sui nitrati, acqua, ecc.).

Le linee guida dovrebbero inoltre aiutare gli Stati membri e le regioni nell’elaborazione di nuove o migliorate misure di conservazione orientate nell’ambito della politica agricola comune per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020.