Bilancio di LIFE Natura in Italia

Il rapporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, preparato da Comunità Ambiente, illustra il contributo alla conservazione della biodiversità di 156 progetti LIFE Natura, inclusi 2 progetti Coop e 3 Starter, realizzati in Italia tra il 1992 e il 2005.

LIFE è lo strumento finanziario per l’ambiente creato come supporto all’implementazione e allo sviluppo della legislazione e della politica ambientale nell’Unione Europea. L’obiettivo di LIFE Natura, uno dei suoi tre settori di azione, era quello di contribuire all’applicazione delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli e, in particolare, alla creazione della rete ecologica europea Natura 2000. LIFE Natura ha finanziato progetti per mantenere o ripristinare habitat e/o popolazioni di specie in uno stato di conservazione soddisfacente. LIFE ha anche finanziato progetti Co-op, con l’obiettivo di favorire la cooperazione ed il networking tra beneficiari di progetti LIFE Natura con obiettivi simili, e Starter, per contribuire alla preparazione di progetti LIFE Natura internazionali. Il programma LIFE si è concluso con il bando di selezione 2005-2006.

L’Italia è tra gli Stati Membri che più hanno beneficiato dei contributi comunitari. In 13 anni di vita, LIFE Natura ha veicolato in Italia circa 70 milioni di euro di finanziamenti comunitari per un investimento complessivo di circa 133 milioni di euro. Reintroduzioni di specie, interventi selvicolturali, ripristino di aree umide, controllo di specie aliene, studi scientifici, acquisto di terreni, campagne di informazione pubblica e attività didattiche sono alcuni esempi delle azioni realizzate.

Il documento descrive i principali risultati degli interventi finanziati da LIFE Natura in Italia, in particolare per quanto riguarda il contributo alla rete Natura 2000, alla conservazione della natura, al supporto alle aree protette e al coinvolgimento dei portatori di interesse. Nei capitoli conclusivi, vengono anche riportate le principali lezioni apprese che potrebbero essere utili per pianificare progetti di conservazione della biodiversità e per la gestione del nuovo strumento finanziario comunitario per l’ambiente, LIFE+.

LIFE Natura ha dato un contributo fondamentale alla creazione della rete Natura 2000 in Italia. I progetti hanno interessato 530 siti natura 2000 che rappresentano 21,2% del totale di siti designati (2.503). Inoltre, attraverso il finanziamento di tre progetti gestiti dalla Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, “Habitat Italia”, Bioitaly” e “Verifica della Rete Natura 2000 in Italia e modelli di gestione”, l’Italia è stata tra i primi Paesi europei a spedire alla Commissione l’elenco dei siti Natura 2000 proposti e a preparare le linee guida per la gestione di tali siti, supportate da un manuale tecnico che fornisce indicazioni per la gestione degli habitat di interesse comunitario.

Ovviamente l’obiettivo principale dei progetti LIFE Natura è stato la conservazione di habitat e specie, tanto che il 52% del budget totale è stato utilizzato per interventi sul campo.

Su 213 specie animali, di cui 14 prioritarie, elencate nella direttiva Habitat e presenti nel nostro Paese, circa il 30% sono state interessate da progetti LIFE Natura. L’orso bruno, il camoscio d’Abruzzo, la tartaruga marina, lo storione e numerose specie di uccelli, elencate nell’omonima direttiva, solo per citarne alcune.

Il finanziamento LIFE Natura ha permesso di salvare dall’estinzione l’orso bruno sul versante italiano delle Alpi, attraverso il ripopolamento effettuato con esemplari provenienti dalla Slovenia. Dagli iniziali due orsi superstiti, la popolazione conta oggi 23 individui.

LIFE Natura ha anche contribuito alla reintroduzione del camoscio d’Abruzzo in due parchi nazionali dell’Italia centrale, il parco Gran Sasso Monti della Laga e la Majella.

Risultati importanti, anche se non così evidenti, sono stati ottenuti per altre specie. Nel caso dei pipistrelli, ad esempio, i numerosi progetti ad essi dedicati hanno aumentato l’esigua conoscenza scientifica su varie specie, cambiato la percezione pubblica negativa ed avviato le prime misure di conservazione.

Tra le specie prioritarie di avifauna interessate dai progetti LIFE Natura in Italia spiccano il tarabuso, il re di quaglie, la moretta tabaccata e il gabbiano corso. Gli uccelli hanno beneficiato sia di interventi diretti che indiretti, come per esempio quelli di ripristino e creazione di habitat idonei per le specie. Uno tra i progetti più peculiari è stato realizzato nel Parco Regionale del delta del Po, una delle aree europee più importanti per l’avifauna, dove è stato significativamente ridotto il rischio di elettrocuzione dovuto alla presenza di elettrodotti con fili sospesi.

La conservazione delle specie vegetali sembra, invece, recitare un ruolo marginale nel campo dei progetti LIFE Natura. Solo sei progetti sono stati dedicati alla conservazione di piante. Ma è comunque grazie a due di questi che è stato possibile salvare dall’estinzione le ultime 30 piante al mondo di abete dei Nebrodi, nel Parco delle Madonie, e le ultime due popolazioni di silene di Panarea, nelle Isole Eolie.

Sono invece 85 gli habitat di interesse comunitario, su un totale di 124 presenti in Italia, ad essere stati oggetto di progetti LIFE Natura. Le praterie aride del “Festuco Brometalia” sono indubbiamente l’habitat interessato dal maggior numero di progetti, ma le azioni sono state realizzate un po’ ovunque, dalle dune costiere alle foreste, alle aree umide, alle praterie di alta quota. Accanto a tecniche tradizionali sono stati sperimentati metodi innovativi, come le “enclosure” per ridurre l’inquinamento lacustre, tecniche di propagazione in vitro di alcune piante e tecniche di ingegneria naturalistica per ricostituire le barene della laguna di Venezia. Vecchie saline sono state rese di nuovo funzionali e destinate alla conservazione della natura, lo stato di conservazione di molte foreste è stato migliorato attraverso interventi selvicolturali e, in altri contesti, parti di boschi non indigeni sono stati tagliati per favorire l’espansione di praterie di interesse comunitario, sono state create nuove zone umide, le dune costiere sono state protette dall’azione erosiva del vento, grotte marine e terrestri sono state protette dalla pressione antropica.

Le azioni non si sono limitate ad interventi sul campo. Tutti i progetti hanno realizzato campagne di sensibilizzazione pubblica e/o programmi didattici per promuovere la conservazione della natura e per coinvolgere i portatori di interesse nella protezione della biodiversità.

LIFE Natura ha fornito un supporto a Regioni, Parchi e comunità locali per la realizzazione delle prime azioni dirette alla protezione dei siti Natura 2000. Il 75% dei progetti hanno interessato aree protette (parchi e riserve) e, in particolare, 17 parchi nazionali su 22 esistenti. In molti casi LIFE Natura ha agito da motore di avviamento per le nuove aree protette, in altri ha fornito l’opportunità ai gestori dei siti di realizzare interventi che non avrebbero potuto finanziare con altre fonti. LIFE Natura ha dato ai parchi un’apertura a livello internazionale, creando uno stretto contatto con Bruxelles e con la rete europea di beneficiari LIFE. Le aree protette hanno inoltre avuto l’opportunità di iniziare la collaborazione con altre istituzioni e con i portatori di interesse, in un’ottica di intervento comune.

La direttiva Habitat include anche habitat seminaturali e specie legate ad ambienti antropizzati. Questo aspetto rende necessario il coinvolgimento dei portatori di interesse, come agricoltori e allevatori, ma anche cacciatori, pescatori e altre categorie la cui attività potrebbe avere effetti sulla conservazione della biodiversità. Tutti i progetti LIFE Natura italiani hanno coinvolto, anche se in misura diversa, i portatori di interesse. Gli esempi relativi al coinvolgimento degli allevatori sono tra i più numerosi. In alcuni casi, il ripristino di un allevamento estensivo è stato sufficiente a garantire la protezione a lungo termine delle praterie, in altri è stato necessario elaborare specifici piani di pascolamento e la realizzazione di un pascolo a rotazione. La conservazione della tartaruga marina è anche merito della collaborazione con i pescatori, i quali hanno cominciato ad utilizzare strumenti specifici per dissuadere le tartarughe dagli ami dei palangari e a portare gli esemplari catturati accidentalmente nei centri di recupero.

In base ai risultati dell’analisi di 156 progetti finanziati e circa il quadruplo di proposte non finanziate, è stato possibile estrapolare alcune buone pratiche nella preparazione e nell’esecuzione dei progetti. I progetti di successo sono stati quelli che avevano:

– una buona conoscenza della situazione di partenza dello stato di conservazione degli habitat e delle specie target, delle minacce alla loro sopravvivenza e delle condizioni esterne che possono influire sui risultati;

– obiettivi chiari, semplici e realistici;

– previsto la consultazione e il coinvolgimento dei portatori di interesse;

– il supporto delle autorità competenti;

– tempi realistici;

– un piano per la continuazione delle azioni dopo la fine del progetto.

L’esperienza acquisita nella gestione dei progetti LIFE Natura potrebbe essere utile, non solo nella pianificazione di attività di conservazione, ma anche nella gestione di LIFE+, il nuovo strumento finanziario europeo che sostituirà LIFE a partire dal 2007. Le autorità competenti per LIFE+ dovrebbero:

– fornire assistenza tecnica ai proponenti durante l’elaborazione delle proposte progettuali;

– coprire i costi di elaborazione delle proposte;

– semplificare le modalità di presentazione e selezione dei progetti;

– istituire un osservatorio permanente che valuti l’andamento del programma;

– favorire l’interscambio delle esperienze realizzate creando occasioni di confronto tra i beneficiari;

– monitorare i progetti anche dopo la conclusione;

– confrontare le modalità di gestione di LIFE con quelle di altri finanziamenti comunitari.

Citazione del volume:

Picchi, S., Scalera R., Zaghi D. (2006). Il bilancio di LIFE Natura in Italia – Indicazioni e prospettive per il futuro. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione Generale Protezione della Natura. Roma. 224 pp.