Rete Natura 2000
L’obiettivo delle direttive Habitat e Uccelli è quello di creare una rete ecologica europea di zone di tutela denominata Natura 2000: la più ambiziosa iniziativa mai intrapresa a livello comunitario per tutelare le caratteristiche naturali più tipiche, rare e a rischio di scomparsa dell’Unione Europea. Lo scopo ultimo è quello di garantire un soddisfacente stato di conservazione ai tipi di habitat naturali e alle specie selvatiche in pericolo in armonia con le attività dell’uomo.
Questa rete è formata dai siti in cui si trovano gli habitat elencati nell’allegato I e le specie di cui all’allegato II della direttiva Habitat, che sono chiamati Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Ogni Sito d’Importanza Comunitaria viene designato dallo Stato Membro come Zona Speciale di Conservazione (ZSC), entro sei anni dalla sua selezione . Da quel momento il sito fa parte a tutti gli effetti della Rete Natura 2000. La rete include anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) designate dagli stati membri ai sensi della direttiva Uccelli, per tutelare le aree dove vivono e si riproducono le specie di uccelli selvatici più rare. Le ZPS sono state scelte sulla base dell’elenco dei siti IBA, “Important Bird Areas”, compilato da Birdlife International negli anni 80 su richiesta della Commissione Europea, al fine di ovviare alla mancanza nella direttiva di criteri omogenei per l’identificazione delle ZPS, criteri che invece erano stati applicati nella definizione delle IBA e che garantivano una buona affidabilità e la dovuta imparzialità scientifica.
In Italia sono stati individuati 2.255 Siti di Importanza Comunitaria e 559 Zone di Protezione Speciale, di cui 311 coincidenti tra loro, di dimensioni molto variabili da pochi a centinaia di ettari. La rete Natura 2000 in Italia copre circa il 17% del territorio nazionale, sovrapponendosi in parte ad altre forme di tutela (parchi, riserve, etc.). Fino ad oggi, la maggior parte delle risorse comunitarie dedicate a Natura 2000 sono provenute da LIFE Natura, che ha finanziato il processo di designazione dei siti e ha permesso di realizzare le prime esperienze di gestione.
I vincoli di protezione relativi ai siti della rete Natura 2000 sono ben più elastici rispetto a quelli che in Italia interessano le zone tutelate ai sensi della Legge quadro sulle aree protette 394/91, in quanto alle amministrazioni responsabili viene lasciata un’ampia libertà di scelta in merito all’individuazione delle strategie e delle modalità di gestione più opportune.
L’iter per l’individuazione dei siti della rete, iniziato nei primi anni ’90, è stato lungo e più difficile di quanto ci si aspettasse. Oggi il processo di stesura e approvazione ufficiale da parte della Commissione Europea della lista dei siti per ciascuna regione biogeografica è terminato e si aprono nuove problematiche relative alla gestione dei siti ma anche nuove opportunità di sviluppo, compatibili con la conservazione del patrimonio naturale. La rete Natura 2000 è infatti tra le priorità della Commissione Europea, la quale sta promuovendo l’utilizzo di vari strumenti comunitari per finanziarne la gestione. Ad esempio, il 50% del nuovo strumento finanziario comunitario per l’ambiente, LIFE+, partito nel 2007, sarà destinato ad azioni all’interno dei siti Natura 2000.