Ogni cinque mesi in Italia viene cementificata un’area pari a quella di Napoli e ogni anno una corrispondente alla somma di Milano e Firenze. Secondo i dati dell’Ispra il nostro Paese perde suolo alla velocità di 8 mq al secondo, un ritmo che negli ultimi 5 anni è più veloce di quello degli ultimi 50, in cui la percentuale di suolo inghiottito è sempre stata oltre la media europea (2,3%).

Il problema è italiano (e della Lombardia in particolare) ma non solo. Secondo dati della Commissione europea nel 2006 ogni cittadino dell’Ue consuma 390 mq di suolo, 15 mq in più rispetto al 1990.

Gli effetti legati alla perdita di suolo si riflettono sul ciclo idrologico, sul microclima, e producono un aumento del rischio inondazioni. Ad esempio il fiume Reno, uno dei maggiori d’Europa, ha perso 4/5 delle sue pianure alluvionali naturali. Inoltre tra il 1990 e il 2006, 19 Stati dell’Ue hanno perso una capacità di produzione agricola complessiva pari a 6,1 milioni di tonnellate di frumento (l’1% del loro potenziale agricolo).

ansa.it, Ispra (08/02/2013)