Fra 2009 e 2010 è diminuita di oltre il 15% la cifra destinata dalle Regioni all’ambiente: 4.329 milioni di euro, pari allo 0,28% del Pil, 71,6 euro in media per abitante. È quanto emerge dal rapporto Istat sulle spese ambientali delle amministrazioni regionali, secondo cui la quota maggiore di queste risorse è impiegata per l’uso e la gestione delle risorse idriche (Puglia e Basilicata investono di più), il risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie (in particolare in Veneto e Friuli-Venezia Giulia), la protezione della biodiversità (specialmente in Piemonte e Lazio) e del paesaggio e la gestione delle acque reflue.
Le spese in conto capitale – evidenzia il rapporto – prevalgono rispetto a quelle correnti, rappresentando il 58% del totale. Il 63% della spesa ambientale e’ stato destinato a interventi per la salvaguardia da inquinamento (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, inquinamento del suolo) e degrado (perdita di biodiversità, erosione del suolo, salinizzazione), mentre il restante 37% e’ stato utilizzato per la salvaguardia da fenomeni di esaurimento dello stock delle risorse naturali.
Istat (28/12/2012)
